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12. Direttive Particolari dal N. 3 al 7: Colpa, Predisposizione e Desiderio di Liberazione

Introduzione

Nell'ottavo capitolo Owen ci fornisce un principio generale per la mortificazione del peccato, vale a dire il bisogno di un'universalita` di obbedienza se si deve veramente mettere a morte un desiderio. Nei capitoli dal nono al tredicesimo Owen discute nove principi particolari per la mortificazione del peccato. Per prima cosa, nel nono capitolo, ci dice di considerare i pericolosi sintomi che accompagnano un desiderio che ci sta dando problemi. Quando seguiamo il consiglio di Owen, arriviamo alla realizzazione dell'ampiezza e forza del peccato nel cuore, mentre prima potremmo aver continuato a esserne totalmente inconsapevoli. Il secondo principio particolare, delineato nel decimo capitolo, comporta l'idea di ottenere un chiaro senso, nella mente e nella coscienza, della colpa, pericolo e iniquita` del peccato con cui abbiamo a che fare. Questo e` importante, altrimenti ci passeremmo sopra con leggerezza o mancheremmo addirittura di riconoscerlo come peccato.

Veniamo ora all'undicesimo capitolo. In questo capitolo Owen ci fornisce cinque principi particolari, vale a dire dal terzo al settimo. Tutti questi principi ci sono comunicati perche` possiamo ottenere liberazione dal potere del peccato insito. Il consiglio di Owen scaturisce da un comando del testo; da una sana sintesi teologica e da un'affettuosa intuizione e cura pastorale; faremmo quindi veramente bene a seguirlo, tanto piu` in un'epoca in cui la gente e` cosi` totalmente incapace e non disposta ad ammettere la gravita` della propria depravazione. I Cristiani hanno un Salvatore che rende possibile e necessario esaminare se stessi sotto il Suo attento sguardo, allo scopo di distoglierci dal peccato e farci crescere sempre piu` spiritualmente conformi all'immagine di Cristo.

Una Dettagliata Discussione dell'Argomento dell'Undicesimo Capitolo

Come gia` menzionato, in questo capitolo Owen ci da` i principi particolari dal terzo al settimo. Essi sono: (3) carica la tua coscienza con la colpa del peccato; (4) desidera ardentemente la liberazione dal potere di esso; (5) considera se un certo peccato e` radicato nel tuo naturale temperamento e costituzione; (6) considera quali sono le occasioni che suscitano il tuo peccato, e (7) insorgi con veemenza contro i primi segni di attivita` del tuo peccato. Guardiamo piu` da vicino questi cinque principi.

    Principio Particolare N. 3: Carica la tua Coscienza con la Colpa del Peccato

    Owen dice che non dovremmo limitarci a pensare che il peccato ha colpa, ma dovremmo caricare la nostra coscienza con la colpa delle sue effettive irruzioni e interferenze; dovremmo sentirci profondamente in colpa quando commettiamo un peccato. Egli ci da` numerose chiarificazioni per questa direttiva e le vediamo qui di seguito.

    Primo: dovremmo usare il metodo di Dio nel caricare le nostre coscienze; dovremmo cominciare con considerazioni generali e poi scendere alle particolari. La prima considerazione generale comporta il caricare le nostre coscienze con la colpa del nostro peccato alla luce della rettitudine e santita` della Legge.

Metti la tua coscienza di fronte alla santa legge di Dio; applicala alla tua corruzione; prega che essa possa avere effetto su di te. Considera la santita`, spiritualita`, intensa severita`, interiorita`, assolutezza della legge, e vedi come tu non possa reggerti di fronte a essa. Fa che la tua coscienza venga molto toccata, io dico, dal terrore del Signore che e` insito nella Legge, e dal fatto che sia giusto che ogni tua trasgressione debba ricevere la ricompensa che merita. 95

    Non permettere alla tua coscienza di trovare scappatoie, inclusa l'idea che tu non sei sottomesso alla legge, ma alla grazia. La legge parla tuttora all'iniquita` di tutti gli uomini e il suo santo criterio e` eterno. Dichiarare che sei libero dal potere del peccato e della legge, mentre permetti a qualche desiderio non-mortificato di regnare nella tua anima, e` una cosa pericolosa. Lascia che la Legge pronunci il suo verdetto di condanna per un simile pensiero! Lascia che la Legge ti guidi a Dio per il perdono; lascia che ti riveli la colpa del tuo peccato e ti conduca al punto di umilta` davanti al Signore. Owen lamenta che molti ai giorni suoi, come pure ai nostri, difendono la liberta` dalla Legge e non le permettono di parlare ai loro peccati, scoprendoli e condannandoli. Pertanto essi consentono alla volonta` e alle predilezioni di lasciarsi andare a ogni genere di cose scandalose.

    Il secondo principio generale e`: metti il tuo desiderio di fronte al Vangelo, non per sollievo, ma per ulteriore dichiarazione della colpa; guarda a Colui che hai trafitto, e colmati di amarezza. 96 Dobbiamo considerare quale amore, grazia e misericordia arriviamo a calpestare e disprezzare quando pecchiamo. Ho corrotto il cuore, per purificare il quale il Figlio mori` e in cui lo Spirito venne a risiedere? Sto giornalmente addolorando lo Spirito e deludendo lo scopo per cui Cristo mori`? Ho ricevuto tutti i benefici della salvezza di Dio, compresa la Sua presenza, pace, bonta` e perdono, e li ho valutati come cosa da nulla? Dovremmo supplichevolmente meditare su queste cose. Io dico ancora una volta che noi abbiamo virtualmente eclissato la santita` ('unicita`' e purezza) di Dio in nome del Suo amore (erroneamente considerato, comunque: vedi 1 Pietro 1:17-19).

    Avendo osservato due idee generali, cioe` guardare al nostro peccato in termini di santita` della legge e quindi esaminarlo alla luce dei benefici del Vangelo, passiamo ora a discutere tre direttive particolari. Primo: dovremmo considerare l'infinita pazienza e tolleranza di Dio. Pensa cosa potrebbe aver fatto per renderti oggetto di disprezzo da parte degli uomini e esporre la vergogna del tuo peccato. Ma non l'ha fatto; Egli ti ha dato tempo per pentirti e tornare al Suo amore. Non provocare la Sua ira! Pensa anche a quante volte tu sei stato sul punto di diventare insensibile nel tuo cuore a causa dell'inganno del peccato, e Dio ti ha salvato. Se vedi che il piacere per i doveri e l'amore per Dio si stanno deteriorando nella tua anima e il tuo comportamento sta diventando permissivo e negligente, allora ritorna da Lui in umilta`. Considera infine tutti gli atti della provvidenza di Dio verso di te, inclusa la tua conversione, quando per grazia Sua tu venisti per la prima volta a conoscerLo in modo personale. Lascia quindi che questo carichi la tua coscienza con la colpa del peccato in cui stai ora trovando piacere. Non usare una simile grazia come licenza per peccare, ma rifletti piuttosto su di essa, cosicche` la tua coscienza realizzi l'immensa iniquita` del proprio peccato e senta la colpa che, nella sana coscienza di un Cristiano, accompagna il male.

    Per riassumere, il terzo principio particolare consiste nel caricare la tua coscienza col senso di colpa per lo specifico peccato in questione. Owen, riguardo a questo, da` due principi generali e tre principi particolari. Comincia a valutare l'iniquita` del tuo peccato sulla base del santo comando della Legge e della misericordia di Dio evidente nei benefici del Vangelo. Poi passa a considerare tre punti particolari connessi a queste dichiarazioni generali: (1) considera l'infinita pazienza di Dio; (2) come Egli in passato ti abbia salvato dall'insensibilita` del cuore; (3) rammenta tutte gli atti della grazia di Dio verso di te e fa che portatino la tua coscienza a realizzare la colpa del tuo peccato. Passiamo ora a parlare del quarto principio particolare.

    Principio Particolare N. 4: Anela alla Liberazione dal tuo Peccato

    Una volta che ci siamo esercitati sulla la colpa del nostro peccato, dobbiamo ottenere una costante brama, anelando alla liberazione dal suo potere. Bramare di essere libero e` di per se` una grazia e ha grande potere nel renderci come cio`a cui aspiriamo. Owen dice:

Di conseguenza l'apostolo, descrivendo il pentimento e il santo dolore dei Corinzi, considera questo come un significativo intervento della grazia operante: Veementi desideri, 2 Cor. vii.11. E in questo caso di peccato insito e del suo petere, in che modo si esprime l'apostolo? Rom. vii. 24. Il suo cuore da` sfogo al suo anelito con la piu` appassionata espressione del suo desiderio di liberazione... Stai pur certo che se non aneli alla liberazione, non la otterrai.97

    Intensi desideri di rilascio e liberazione da qualche prorompente desiderio, ci spingeranno a cogliere ogni occasione per pregare, leggere le Scritture, parlare con fratelli e sorelle, ecc. per poter trovare liberta`. In verita`, forti passioni e aspirazioni al riguardo, fanno sorgere grande fede e sicura speranza, e sono in realta` l'avvicinarsi dell'anima al Signore.

    Principio particolare N. 5: Considera se il Peccato e` Radicato nel tuo Naturale Temperamento

    Veniamo ora al quinto principio particolare di Owen. Esso e`: considera se il desiderio o peccato che ti sconcerta maggiormente e` radicato nella tua stessa natura, cioe` nel tuo naturale temperamento. Se pensi che questa sia la situazione, allora considera i seguenti tre punti:

    Primo: questo non ci esonera affatto dal nostro peccato; non e` una scusa appropriata. Questo e` vero, perche` il nostro peccato proviene in definitiva dalla caduta e non dal nostro naturale temperamento, seppure il nostro naturale temperamento possa cedere, piu` o meno facilmente, a un peccato piuttosto che a un altro. Come Owen acutamente osserva:

Davide riconosce il suo essere stato formato in iniquita`e concepito in peccato98 come un'aggravante [cioe`, causa ultima] del suo cedere al peccato, non una riduzione o un'attenuante. Il fatto che tu sia particolarmente incline a una peccaminosa intemperanza, non e` altro che la tipica irruzione del desiderio originale nella tua natura, il che dovrebbe particolarmente prostrarti e umiliarti.99

    Secondo: dobbiamo fissare i nostri pensieri su questa situazione, altrimenti un peccato che ci viene cosi` naturale si avvantaggera` molto su di noi; per non parlare poi del vantaggio che Satana si prendera` su di noi, se non prestiamo una scrupolosa attenzione alle nostre anime a questo riguardo.

    Terzo: per i peccati che sono specificamente connessi al proprio naturale temperamento, esiste un particolare mezzo di mortificazione che ben si adatta al problema ed e` quello citato dall'apostolo Paolo in 1 Cor ix. 27:

Anzi io sottometto il mio corpo e lo rendo mio schiavo, perche` non avvenga che, dopo aver predicato agli altri, io stesso sia squalificato.

    Owen commenta:

Il ridurre il corpo in soggezione e` un ordine di Dio che mira alla mortificazione del peccato. Questo procura il controllo sulla naturale radice dell'intemperanza e la fa appassire, rimuovendone il terreno fertile... Per qualcuno puo` diventare una tentazione [dato che i papisti lo fanno impropriamente] il trascurare [questi] mezzi di umiliazione che appartengono a Dio e sono scelti da Dio stesso. Anzi, nel caso su cui stiamo insistendo, il sottomettere il corpo, riducendone il naturale desiderio, digiunando, vigilando e simili, e` senza dubbio cosa gradita a Dio...100

    Ma, per quanto riguarda la sottomissione del corpo, Owen da` due limitazioni. Prima di tutto, l'indebolimento esteriore del corpo, diciamo mediante il digiuno, non e` di per se` cosa buona se non porta all'indebolimento della radice di un desiderio. Secondariamente, digiunare, vigilare e simili, non hanno si per se` alcun potere per produrre la mortificazione del peccato. Essi sono piuttosto mezzi che lo Spirito talvolta usa nel processo del liberarci da certi imbarazzanti desideri che hanno guadagnato eccessivo terreno nella nostra anima, al passo con le nostre naturali inclinazioni.

    Principio Particolare N. 6: Considera Quali Occasioni Producono il Peccato

    Il sesto principio particolare comporta l'attenta considerazione delle occasioni e vantaggi che le nostre intemperanze (parola usata da Owen per desiderio o peccato insito) hanno colto per entrare in azione; stai in guardia pertanto contro ognuna di esse. Questa e` la disciplina spirituale sul cui esercizio Gesu` istrui` i suoi discepoli. In Marco 13:37 il Maestro dice:

13:35 Pertanto vigilate, perche` voi non sapete quando il padrone di casa verra`: se di sera; a mezzanotte; al canto del gallo o al sorgere del sole; 13:36 affinche`, venendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. 13:37 Cio` che dico a voi, lo dico a tutti: Vigilate.

    Dobbiamo stare in guardia contro tutte le irruzioni delle [nostre] corruzioni, come correttamente dice Owen. Questo e` cio` che Davide voleva dire quando affermo` di essersi astenuto dalla propria iniquita`. Egli si era osservato attentamente per non cadere nel suo abituale modo di peccare, e noi dobbiamo fare lo stesso, seguendo il suo esempio (Salmo 119:9, 11). Una persona dovrebbe imparare quali circostanze, ambienti o momenti, causano il suo peccato, e evitarli scrupolosamente, perche` chi non evita la tentazione, alla fine sara` incapace di evitare il peccato. Quella persona sta puramente creando l'occasione di essere sopraffatta dall'ingannevolezza del peccato. Poiche` Owen considerava cosi` grave il problema di essere indotti in tentazione, scrisse un altro intero libro su tale soggetto. Riassumeremo quel materiale in seguito. E` comunque sufficiente dire qui, che chi e` coscientemente indotto in tentazione mediante la negligenza o l'arroganza, prima o poi non potra` resistere al peccato.

    Principio Particolare N. 7: Insorgi con Veemenza contro i Primi Segni di Attivita` del Peccato

    Nel settimo e finale principio particolare di questo capitolo, Owen ci sprona a insorgere con veemenza contro i primi segni di attivita` delle nostre intemperanze, gia` al loro iniziale concepimento nel cuore. Egli ci consiglia di non concedere loro il benche` minimo spazio dentro di noi. Non dobbiamo dire al peccato Puoi arrivare fin qui, ma non oltre. Questo si basa su una nozione gravemente sbagliata dell'insidiosa natura del peccato: il peccato non si fermera` finche` non avra` portato avanti la sua opera fino all'estremo. Non si accontentera` mai del fin qui e non oltre. Esso vuole fare il percorso completo in ribellione contro Dio e, se possibile, condurre alla completa morte dell'anima. Rammenta le parole di Giacomo:

1:14 Ma ognuno e` tentato quando e` attratto e sedotto dai suoi stessi desideri. 1:15 Poi, quando il desiderio concepisce, partorisce il peccato e quando il peccato e` compiuto, produce la morte.

    Owen dice:

Trovi che la tua corruzione stia cominciando a imbarazzare i tuoi pensieri? Insorgi contro di essa con tutta la tua forza, con la stessa indignazione che avresti se fosse riuscita a compiere cio` che si proponeva. Considera cosa comporterebbe un pensiero impuro: farebbe si` che tu ti rotolassi nella follia e nell'oscenita`. Chiediti cosa comporterebbe l'invidia: omicidio e distruzione sono la sua conclusione. Schierati contro di essa con la stessa veemenza con cui agiresti se ti avesse totalmente degradato fino all'iniquita`. Senza questo metodo, non prevarrai. Cosi` come il peccato ottiene terreno nelle predilezioni per ricavare piacere da esse, altrettanto fa con la comprensione per minimizzarla.101

Un Riassunto dell'Undicesimo Capitolo

In questo capitolo Owen ci ha dato addizionali consigli su come mortificare i desideri insiti quando sembrano aver guadagnato troppa forza nelle nostre anime. Egli ci ha dato cinque principi (3-7) che ripetiamo qui di seguito. Primo (no.3): dobbiamo caricare la nostra coscienza con la colpa del nostro peccato. Possiamo fare questo guardando al nostro peccato attraverso la santa lente della Legge di Dio e quindi meditare sui benefici della grazia che Egli ci ha dato mediante il Vangelo. Possiamo anche farlo riconsiderando la Sua particolare pazienza e misericordia verso di me come peccatore; il Suo intervento per impedire a me di diventare completamente insensibile verso di Lui, e il Suo provvidenziale modo di trattare con me che scaturisce dalla Sua infinita misericordia, grazia e amore. Questo basterebbe a caricare la nostra coscienza del peso della colpa del peccato. Secondo (no.4): dobbiamo ottenere da Dio l'ardente desiderio di essere liberati dal potere del peccato. Terzo (no.5): dobbiamo prestare accurata attenzione al peccato che sembra aver radici nel nostro naturale temperamento. Non siamo scusati per questo peccato, ma dobbiamo anzi osservarlo attentamente per non esserne mantenuti schiavi e per impedire a Satana di prendere il sopravvento. Quarto (no.6): dobbiamo considerare in quali occasioni e momenti certi peccati sembrano prendere piu` vantaggio su di noi. Dobbiamo evitare queste situazioni; nutrire le nostre anime; e stare alla larga dalle tentazioni che conosciamo. Quinto (no.7): dobbiamo insorgere con veemenza contro i primi segni di attivita` del peccato nelle nostre anime. Quando vedi che stai cominciando a pensare in modo iniquo o che stai cominciando a prendere la strada sbagliata (come si usa dire oggi), rifletti sul male che esiste in quel particolare peccato e sul fatto che non si fermera` prima di aver completato il suo intero percorso.

Nel dodicesimo capitolo, osserveremo il principio numero otto. Esso ha a che vedere con un modo di pensare biblico che porta all'umilta`, cioe` alla giusta valutazione di chi io sono alla luce della maesta` e grandezza di Dio. Nel tredicesimo capitolo, chiuderemo la nostra discussione sui principi particolari dati da Owen con un riassunto di questi nove principi. Parleremo del pericolo che esiste nel mancare di ascoltare cio` che Dio ci sta dicendo riguardo al nostro peccato, per via della nostra fretta di volerci mettere l'animo in pace. Dovremmo invece ascoltare, e lasciare che sia Dio a darci la pace quando Egli decide che e` il momento opportuno.


95 VI:57.

96 VI:58.

97 VI:60.

98 Salmo 51:5.

99 VI:60.

100 VI:61.

101 VI:62.

Related Topics: Forgiveness, Hamartiology (Sin), Sanctification

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