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4. Il Peccato Insito come un'Inimicizia verso Dio

Introduzione

Il principale testo su cui John Owen costruisce la sua comprensione del potere del peccato insito nella vita del Cristiano, e da cui scaturisce l'intera discussione di questo tema, e` Romani 7:21. Egli traduce il passaggio come segue: Io trovo allora una legge che, quando vorrei fare il bene, il male esiste in me. Da questo passaggio Owen estrae quattro verita` generali che egli riassume nel primo capitolo. Esse sono: (1)vi e` una straordinaria efficacia e potere nei residui del peccato insito nel Cristiano e opera costantemente verso il male; (2) i credenti subiscono veramente il potere e l'efficacia del peccato insito; (3) per pura grazia di Dio, e` mantenuto e sviluppato nei credenti un desiderio di fare il bene che si oppone al potere e efficacia del peccato insito; e (4) il peccato insito e` maggiormente operativo e persuade al male quando la volonta` di fare il bene e` in particolar modo attiva e sta facendo tendere verso l'obbedienza.

Fatto il lavoro di preparazione nel primo capitolo, Owen procede a discutere, nel secondo capitolo, del potere del peccato insito come una legge secondo la descrizione fattane da Paolo. Una legge, dice il Puritano, ha sia dominio, sia efficacia di provocare (cioe` con pensieri di ricompensa o punizione). Owen, correttamente, sfuma il concetto di dominio del peccato insito spiegando che, sebbene il Cristiano non sia sotto il completo e disperato dominio del peccato insito quanto lo e` una persona che non conosce Cristo, tuttavia il peccato insito rimane una legge nei credenti, sebbene non sia una legge che ha il controllo sopra di essi. Egli dice:

Ma persino in essi il peccato rimane una legge; sebbene non sia una legge sopra di essi, tuttavia, come dicemmo, e` una legge in essi; e sebbene non abbia un completo e, come era, legittimo dominio su di essi, tuttavia avra` una predominanza su certe cose in essi. Rimane una legge e come tale in essi, cosicche` tutte le sue azioni sono azioni di una legge, cioe` agisce con potere pur avendo perso il potere assoluto di governare in essi. Anche se indebolita, la sua natura non e` tuttavia cambiata.28

Concludendo il secondo capitolo, Owen mette l'accento su tre fatti che danno al peccato insito il suo potere: (1) esso risiede sempre nell'anima, pertanto ogni pretesa di completa santificazione e` pura illusione; (2) esso e` sempre pronto ad applicare se stesso per fini peccaminosi; e (3) poiche` e` una legge interiore (e non qualcosa applicato dall'esterno) puo` continuamente fare il suo con facilita` e con successo. Pertanto, nel primo e secondo capitolo, Owen da` ragioni generali per cui ci si riferisce al peccato insito come a una legge. Dal terzo al quinto capitolo egli sviluppa tre ulteriori ragioni particolari per cui il peccato insito ha cosi` grande potere.

Nel terzo capitolo Owen trova un'altra ragione per cui il peccato insito fa guerra incessantemente e apparentemente con inesauribile forza, e cioe` perche` esso e` connesso col cuore. Il cuore e` veramente il centro della vita spirituale e morale di una persona ed e` qui che risiede il nostro nemico; il cuore e` la sua fortezza, la cittadella da cui lancia i suoi attacchi; ma e` la natura del caduto cuore umano che aggrava la situazione.

Ci sono in particolare due caratteristiche del cuore che permettono al peccato di sferrare tali maligne offensive. Primo: secondo Geremia 17:9 il cuore e` imperscrutabile. Nessuno puo` completamente conoscerlo eccetto Dio, e Lui soltanto. Secondo: e connesso col primo problema, il cuore e` ingannatore e lo e` in modo straordinario (cf. Gen 6:5). La sua ingannevolezza va vista nelle sue numerose contraddizioni e false promesse circa la totale ubbidienza a Dio. Visto in questo modo, il cuore aumenta la forza del peccato.

Abbiamo cosi` brevemente rivisto i capitoli dal primo al terzo. Nel quarto capitolo Owen discutera` la natura stessa del peccato come inimicizia verso Dio. Vedremo come il peccato insito contamini tutta l'anima e nutra odio per tutto cio che Dio e`. Se la sede e il soggetto del peccato (cioe` il cuore) gli da` potere, cosi` pure fa il suo maligno carattere.

Una Dettagliata Discussione dell'Argomento del Quarto Capitolo

    La Differenza fra Nemico e Inimicizia

    In Romani 8:7 l'apostolo dice che i pensieri della carne sono inimicizia verso Dio. L'espressione i pensieri della carne (frovnhma th~ sarkov, phrone„ma te„s sarkos) e` uguale a la legge del peccato. Pertanto, secondo Owen, la legge del peccato e` inimicizia verso Dio. Ma che cosa significa il termine inimicizia?

    Il significato di inimicizia non e` lo stesso di nemico. Un nemico puo` essere riconcigliato, cosi` come lo fummo noi a Dio grazie al sangue di Cristo. Paolo dice lo stesso in Romani 5:10-11:

5:10 Pertanto, se quando eravamo nemici di Dio, noi fummo riconcigliati con Lui grazie alla morte di Suo Figlio, quanto piu` ora, che siamo riconcigliati, saremo salvati per mezzo della Sua vita! 5:11 Non solo questo, ma trovammo anche diletto in Dio per mezzo del nostro Signore Gesu` Cristo, mediante il quale abbiamo ora ottenuto la riconcigliazione.

    Inimicizia, invece, non puo` essere riconcigliata: va distrutta. Paolo lo spiega chiaramente in Efesini 2:14-15:

2:14 Lui infatti e` la nostra pace, Lui che fece dei due uno e ha distrutto la barriera, il muro di separazione dell'inimicizia, 2:15 abolendo, nel Suo corpo terreno, la legge con i suoi comandamenti e precetti. Il Suo scopo era di creare in Se Stesso, dai due, un uomo nuovo, facendo la pace...

    La Natura del Peccato come Inimicizia

    Pertanto, la natura del peccato e` inimicizia e cio` fino al suo ultimo grado. Talvolta la sua forza sembra diminuire per un momento, ma non lasciamoci ingannare: rimane pura inimicizia verso Dio. Owen dice:

Cosi` come ogni goccia di veleno e` veleno, e contaminera`; e ogni scintilla di fuoco e` fuoco, e brucera`; altrettanto e` ogni cosa della legge del peccato, persino l'ultima, la piu` infima: e` inimicizia, avvelenera`, brucera`... La piu' insignificante [cioe` piu` sottile] azione; la minima e impercettibile attivita` di essa e` un'azione e un'attivita` di inimicizia. La moritificazione ne diminuisce la forza, ma non ne cambia la natura. La grazia cambia la natura dell'uomo, ma nulla puo` cambiare la natura del peccato. 29

    Nonostante il fatto che Dio sia amore, e cio` infinitamente e eternamente, e che Egli e` eccellente e desiderabile sopra ogni altra cosa, noi trasciniamo questa inimicizia ogni giorno della nostra vita. Non puo` essere curata, va distrutta... e un certo giorno Dio stesso lo fara`. Noi ne abbiamo la certezza sulla base del lavoro di Cristo sulla croce e tutti i benefici che fluiscono a noi tramite essa.

    E` da cio` quindi che il peccato insito ricava il suo potere: e` pura inimicizia fino all'ultima goccia e non ammettera` pace, tregua o resa, fino all'amara conclusione. Ecco perche` e` stupido, da parte di uomini e donne, pensare di poter trovare riposo dal loro desiderio, eccetto che con la morte di esso. Non esiste un programma di iniziativa individuale per il peccato insito; non puo` mai essere riformato. Pertanto, coloro che soddisfano la carne col pretesto di saziarla, sono illusi. Cosi` come grosse quantita` di combustibile non possono estinguere un incendio, ma solo aumentarne l'intensita` e la forza, altrettanto e` per il peccato insito: piu` lo nutrite, piu` la sua forza si moltiplica. E` fuori luogo fare il male allo scopo di metterlo fuori dal nostro organismo. Uno non puo` contrattare col fuoco implorandolo di prendersi solo un poco della sua casa. Il solo modo di fermarlo e` spegnerlo, cioe` ucciderlo. La stessa cosa vale per il peccato insito nel credente.

    Il Peccato come Inimicizia verso Dio

    Il fatto e` che il peccato, per natura, non e` semplicemente inimicizia, ma e` inimicizia verso Dio. E` vero che il peccato insito e` contro la nostra stessa anima (1 Pietro 2:11) tanto quanto e` contro il principio di crescita spirituale infuso dentro di noi dalla costante opera dello Spirito di Dio (Gal 5:17), ma esso e`, prima di tutto, schierato contro Dio stesso.

E` il suo lavoro [cioe` del peccato insito] opporsi alla grazia; e` una conseguenza del suo lavoro opporsi alle nostre anime, il che aumenta l'efficacia di cio` che fa piu` di quanto esso intenda; ma la sua natura e primario disegno e` opporsi a Dio: Dio come legislatore; Dio come Santo; Dio come autore del Vangelo, una via di salvezza per mezzo della grazia e non delle opere: questo e` il diretto obiettivo della legge del peccato.30

    Owen chiede quindi perche` il peccato insito si opponga al dovere, cosicche` il bene che vorremmo fare non possiamo farlo come vorremmo o non possiamo farlo del tutto? La risposta, secondo Owen, sta nell'inimiciazia che esso ha verso Dio. La ragione primaria per cui il peccato si oppone al fare il bene, sta nella connessione del bene con Dio. Altrimenti il caso non si pone.

Supponiamo di stabilire un percorso, un metodo, un insieme di atti che non mirino alla comunione con Dio, come fanno per lo piu` gli uomini nel loro culto superstizioso, e l'opposizione che verra` a crearsi contro di esso da parte della legge del peccato sara` molto debole, facile, gentile... E non c'e` da meravigliarsi che gli uomini combattano con armi materiali per il loro superstizioso culto esteriore, quando non c'e` lotta interiore contro di esso; infatti in esso non c'e` Dio, e la legge del peccato non fa opposizione a qualunque dovere, ma a Dio in ogni dovere.31

2Con grande acume Owen continua:

Quindi e`, sia totale propensione al peccato, sia totale avversione verso Dio. E` a Dio stesso che mira. E` vero che i piaceri, cioe` la retribuzione del peccato, influenzano fortemente i sensuali, carnali affetti degli uomini, ma e` contro la santita e autorita` di Dio che il peccato si erge; esso odia il giogo del Signore... Ogni trasgressione e` frutto dell'essere stanchi di Dio.32

    Il Peccato come Inimicizia verso La Totalita` di Dio

    Owen ha perfettamente chiarito a questo punto che il peccato nei suoi movimenti, dal maggiore al piu` minuscolo, e` inimicizia verso Dio. In questa sezione egli sviluppa ancor piu` l'argomento facendo notare che il peccato non e` solo inimicizia verso Dio, ma verso la totalita` di Dio. L'anima potrebbe essere al riparo dal potere del peccato se solo ci fosse una qualsiasi parte di Dio, un qualsiasi attributo o opera di Dio, un qualuque atto di comunione o ubbidienza a Dio etc., che non fosse opposto con veemenza, ma semplicemente non esiste. Il peccato e` inimicizia verso la totalita` di Dio e tutto cio` che Egli rappresenta, significa, disegna o comanda. Ora, in accordo con questo, sta il fatto che il peccato insito esercita un'inimicizia persino maggiore quanto piu` ci avviciniamo a Dio o coscientemente miriamo alla Sua santita`.

    E` comprensibile che il peccato si opponga alla legge di Dio, perche` il peccato e` incapace di ubbidire alla legge e puo` solo essere giudicato dalla legge... e condannato; ma il peccato dimostra una persino maggiore inimicizia contro il Vangelo in cui si evidenziano la grazia, la misericordia e il perdono di Dio. Owen dice che questo accade perche` il carattere di Dio e l'eccellenza dei Suoi attributi si manifestano piu` in quest'ultimo che non nella precedente.

    L'Universalita` del Peccato nella Totalita` dell'Anima

    Il peccato ha contaminato e preso in ostaggio tutte le facolta` dell'amina. Se cosi` non fosse, forse potrebbe essere domato piu` facilmente. Ma in effetti, l'uomo e` totalmente depravato e il peccato ha contaminato il suo intero essere. Pertanto Cristo deve conquistare il peccato in ogni dettaglio per poterci possedere veramente. Owen dice che,

…quando Cristo viene sopra l'anima col Suo potere spirituale per conquistarla a Se` Stesso, Egli non trova un tranquillo luogo di atterraggio. Non c'e` terreno su cui possa mettere piede, eccetto quello per cui deve lottare e conquistare. Non solo la mente, o un affetto, o la volonta`, ma tutto e` chiuso verso di Lui. E anche quando la grazia ha fatto il suo ingresso, il peccato abitera` ancora in tutte le sue zone costiere.33

    L'intera anima e` gettata nel peccato. La mente deve occuparsi della propria oscurita` e confusione, mentre gli affetti e le emozioni stanno combattendo contro l'odio verso Dio, la pigrizia e la sensualita`. La volonta`, da parte sua, combatte costantemente contro l'ostinazione, il rifiuto di fare la volonta` di Dio e la perversione. Ecco perche` il nostro sapere e` corrotto, la nostra ubbidienza debole e il nostro amore macchiato da paura e rifiuto. Abbiamo disperatamente bisogno di un salvatore, altrimenti siamo completamente persi.

    La Costanza del Peccato Insito

    Owen ha alluso e menzionato questo punto attraverso il capitolo, ma lo spiega specificatamente alla fine. Il peccato non ci pensa nemmeno a smetterla, cedere o vacillare per un momento. Faremmo bene a tenere questo in mente e rimanere vigili.

Sommario del Quarto Capitolo

Lo scopo di questo capitolo era di muovere oltre il primo capitolo attraverso il terzo, e dare un'ulteriore comprensione del potere e efficacia del peccato insito nel credente. Questo e` stato raggiunto esplorando l'idea del peccato come inimicizia verso Dio (Rom 8:7). Abbiamo visto che, come inimicizia, il peccato non e`, propriamente parlando, semplicemente un nemico che puo` essere riconcigliato. In realta`, esso e` inimicizia, e va distrutto. E` inimicizia fino all'ultima goccia, sia che stia agendo nell'anima in modo forte, o in modo nascosto e leggero. Il tipo di inimicizia e` lo stesso, sia in un'oncia che in un gallone!

Abbiamo anche visto che, come inimicizia, il peccato e`, prima di tutto, diretto contro Dio. Puo` agire contro l'anima e impedirne la crescita spirituale, ma il suo obiettivo primario nel far questo e` di opporre Dio stesso. Il peccato odia Lui, la Sua santita`, amore, legge, luce e presenza. In realta` si oppone alla totalita` di Lui, non solo a certi attributi o richieste. Inoltre, ha contaminato l'intero cuore umano: non c'e` facolta` dell'anima che non sia corrotta dalla presenza e potere del peccato insito. Da queste due considerazioni Owen rafforza l'argomento in favore del potere del peccato insito e risveglia il cuore dei Cristiani riguardo al suo potere e inganno.

Infine, Owen fa esplicito riferimento alla costanza senza sosta del peccato insito: non diminuisce mai, ne` si prende una pausa o vacilla anche solo per un momento. Si oppone costantemente a Dio e crea grande confusione nei confronti del Vangelo e delle giuste richieste di Dio


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